CONTINUITÀ EDUCATIVA
Sui campi del Don Bosco c’è una grossa novità: un gruppo di giovani ha deciso di partecipare al campionato della 2° categoria. Abbiamo voluto intervistare alcune persone che hanno particolarmente a cuore la continuità educativa dei ragazzi: il Presidente della PGS Don Bosco, un genitore e il mister di questo gruppo.
Presidente, qual è il posto della prima squadra nel progetto della Don Bosco?
È il completamento di un progetto iniziato molti anni fa che intendeva abbracciare bambini, ragazzi fino alla maggiore età, studenti delle superiori e universitari. Questo per poter completare la loro formazione e dare la possibilità di rendersi utili nei confronti degli altri e, in futuro, rinnovare l’organico dirigenziale. L’augurio è quello di stare bene insieme, in allegria, di divertirsi giocando, con impegno e serietà, facendo conoscere il nome della Don Bosco in tutta l’Umbria e testimoniando i nostri valori etici, sportivi e umani.
Lanfranco Papa, presidente della PGS
Per un genitore che cosa rappresenta questa continuità?
Innanzitutto la bellissima frequentazione dell’ambiente salesiano. Sarebbe stato un peccato terminare con la juniores. Quindi la seconda categoria, come per i ragazzi, anche per noi genitori rappresenta l’evoluzione. È bello vedere i nostri figli che ora stanno diventando adulti crescere con una continuità educativa che si permea in un ambiente che si fonda su valori seri e con una predisposizione al sacrificio e all’impegno. Questa proposta è partita dai genitori e dai ragazzi stessi i quali l’anno scorso hanno vissuto una bella esperienza in juniores con un gruppo stupendo. L’augurio è che con il lavoro e il sacrificio si possa raggiungere il risultato.
Francesco Lana, genitore
Mister, siamo pronti per il campionato?
È un anno particolare per noi perché per la prima volta ci confrontiamo con il “calcio dei grandi”. Siamo pronti perché penso che abbiamo le giuste qualità. Andare sul campo ci permetterà di gestire il nostro comportamento, che non vuol dire andare in guerra, ma evitare le provocazioni con lo stile educativo di Don Bosco.
Abbiamo un antipasto prima del campionato che è la Coppa e che sarà una palestra per poi eliminare gli errori durante il campionato.
Il gruppo è pronto. Siamo un bel numero. Insieme a me c’è Caterina, il nostro preparatore atletico. Caterina è una ragazza molto determinata che vuol arrivare in fondo al proprio lavoro. Questa figura femminile in campo è molto importante perché vedo un gruppo di giovani che ne ha rispetto il che è indice di maturità. Un grazie al Don Bosco perché qui si cresce, è un ambiente sereno e tranquillo senza pressioni di nessun tipo.
Fabio Meattelli, mister
Al Don Bosco abbiamo un patto educativo che consiste nel lavorare insieme, salesiani-laici-genitori-figli, per offrire ai ragazzi un ambiente decoroso, con sani principi, offrendo percorsi educativi continuativi, assicurando una costante presenza di formatori in mezzo ai ragazzi, con l’obiettivo di formare buoni cristiani e onesti cittadini (Don Bosco) protagonisti attivi della comunità civile ed ecclesiale. Per questo invito tutti a dare il meglio di sé per il bene dei giovani!
Don Wi