SALESIANI DI DON BOSCO
Il nostro carissimo Toniolo, che oggi compie 85 anni, guarda con gratitudine al suo passato
Mia famiglia povera ma molto religiosa
Sono nato il 1 novembre 1935. Provengo da una famiglia molto povera, vicino a Bassano del Grappa. Mio padre, prima di sposarsi, era un emigrante negli Stati Uniti e la mia mamma era molto stimata dalla gente del posto, era una donna coraggiosa e decisa. I miei genitori erano molto religiosi, pregavamo insieme tutti i giorni e, nonostante il freddo d’inverno, andavamo a Messa tutte le domeniche. Partecipavamo alle processioni e alle feste patronali e sempre hanno avuto tanta fiducia nella Provvidenza divina.
A 12 anni a Rebaudengo
Dopo la quinta elementare, su suggerimento di mia sorella più grande, i genitori mi inviarono nel Collegio Salesiano a Rebaudengo Torino. Lì cominciò la mia avventura “salesiana”. Tutti noi ragazzi pregavamo insieme ai salesiani e la domenica andavamo a Valdocco. Lì ho trovato un ambiente accogliente e gioioso. I salesiani stavano sempre in mezzo a noi e devo dire che a Rebaudengo ho imparato come si fa il salesiano.
Nel frattempo ho fatto le medie e la scuola tecnica e nel cuore portavo tanta simpatia per Don Bosco. Volevo restare con Don Bosco, grazie alla bella testimonianza di vita dei salesiani di allora. Il mio sogno era diventare il salesiano coadiutore e lavorare nelle scuole professionali. Così sono entrato in noviziato a Villa Moglia. A Rebaudengo sono rimasto vent’anni dove poi ho fatto l’insegnante e il formatore.
Altri vent’anni a Ortona
A Ortona, un centro piccolo rispetto a Rebaudengo, mi sono subito impegnato nella formazione professionale, a rinnovare i laboratori, a formare il personale dal punto di vista didattico, professionale e cristiano. Ho instaurato dei buoni rapporti con la Regione. Ho girato tutta l’Abruzzo attirando tantissimi ragazzi alla scuola professionale. Oltre alla scuola professionale, mi ero dedicato ai ragazzi organizzando i campi scuola a indirizzo vocazionale, le colonie al mare e il catechismo all’oratorio. Sono stati vent’anni di vita salesiana molto intensi, gioiosi e fruttuosi sempre per il bene dei giovani.
Dal 1986 a Perugia
Da Ortona i superiori mi hanno mandato a Perugia, dandomi il compito della formazione professionale. Cominciai a mettere a posto le macchine, a mettere in ordine le officine, le aule e i corridoi. Tra i formatori c’erano Regni, Zangarelli, Sgorbati e Prelati. Anche a Perugia mi sono subito impegnato a formare i formatori e a trasmettere loro il carisma salesiano. Ho sempre cercato di stare in mezzo al personale nella stessa misura come stavo in mezzo ai ragazzi. Cos’altro ricordo? Senz’altro i ritiri di tre giorni con gli allievi del centro, e accompagnati da alcuni formatori, come Carpisassi e Gabbarelli. Le feste di fine anno si facevano fuori, con tutti i ragazzi e formatori, ricordo che c’era tanta gioia. La formazione professionale del nostro Centro di Perugia ha portato frutti bellissimi. Ha anche contribuito allo sviluppo industriale della Regione, infatti, nelle aziende dell’Umbria abbiamo centinaia di exallievi del Don Bosco, alcuni diventati imprenditori.
Da quando non sono più il direttore del Centro i miei pomeriggi li passo in mezzo ai ragazzi della polisportiva Don Bosco, incontrando anche allenatori e genitori. Voglio fare il salesiano alla maniera di Don Bosco finché il Signore mi da le forze.
Oggi ringrazio il buon Dio
A questo punto della mia vita, a 85 anni, voglio dire grazie a Don Bosco che mi ha permesso di portare avanti il mio impegno con il buon Dio nella fedeltà e perché mi ha fatto fare questa bella esperienza di stare in mezzo ai giovani. Perché è così che si educa, stando in mezzo ai giovani, non ci sono altre maniere.
Sante Toniolo, salesiano coadiutore